Raccontare in un documentario l’esegesi d un testo del tutto particolare quale “Io sono popolo” di Alessandro Trigona, nel quale l’autore spiega il senso del suo scritto, com’è nato, le ragioni che lo hanno spinto a scriverlo con l’esasperazione di un epoca che sempre di più assume le caratteristiche del crollo di un impero: il nostro.
Vengono altresì mostrate le dinamiche di rappresentazione, il backstage dello spettacolo in allestimento con Giulia Innocenti quale interprete.
Sulla falsariga del capolavoro di Al Pacino, “Riccardo III”, “ESEGESI DI UN TESTO – Io sono popolo” di Alessandro Trigona prevede che l’opera audiovisiva sia realizzata incrociando, in montaggio, 4 diversi momenti e/o situazioni sceniche riguardanti l’allestimento dell’omonimo spettacolo teatrale del medesimo autore:
- La messa in scena vera e propria – il monologo teatrale viene interamente realizzato e filmato in una dinamica estetica cinematografica e non teatrale con continui cambi di inquadratura, serrato montaggio pur rimanendo realizzato in un contesto esplicitamente teatrale con sipario, quinte, palco, platea, ecc in assenza di pubblico a causa della Pandemia in corso. Quest’ultimo elemento diverrà comunque elemento essenziale delle riprese a sottolineare che l’assenza di pubblico ne sottolineerà la presenza proprio in quanto assente (presenza/assenza).
- Le prove e l’allestimento – proprio come nel “Riccardo III” di Al Pacino, la messa in scena verrà, in montaggio, alternata con riprese del cd backstage, delle prove e dell’allestimento dello spettacolo mostrando l’attrice, Giulia Innocenti, interagire con l’autore/regista, leggere il copione, interrogarsi su di esso, traendone indicazioni di regia. Raccontarsi anche, mentre componenti la troupe allestiscono la scena.
- Dibattito e spiegazioni – sempre come nel “Riccardo III” di Al Pacino, il prodotto audiovisivo (documentario) presenterà la registrazione dello spettacolo, come dai precedenti punti 1) – 2) e 4), proponendo anche momenti di dibattito che i ragazzi dell’Istituto Rossellinisvilupperanno partendo dalle citazioni presenti del testo (Gramsci, Marx, Baumann, Benda, ecc), dialogando tra loro, con i professori, con l’autore e entrando nel merito di un’attualità sociale, culturale estremamente complessa come quella che oggi si sta vivendo. Che lo spettacolo sia spunto per un serio approfondimento civile e culturale!
- La messa in scena vera e propria in spazio reale – qualora fosse possibile, le immagini dello spettacolo vero e proprio, potrebbero essere registrate anche in un contesto reale, cioè all’interno di un cortiletto che, nel testo, rappresenta uno spazio aperto all’interno di una struttura ospedaliera.
L’opera proporrà quindi, in un sapiente e fluido montaggio, lo spettacolo in quanto tale (magari anche con momenti registrati in ambiente reale come da punto 4) alternato a back stage e dibattito entrando specificatamente nel merito della drammaturgia proposta.
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