salvare l’Europa dall’Europa
A più di sessant’anni dal trattato di Roma e dopo la Brexit e il voto italiano, si rende necessarioridefinire ruolo e funzionedell’Unione europeaentrando nel
merito delle politiche economiche fin qui adottate per riannodare il filo dell’ambizioso progetto dell’Europa Unitaoggi decisamente in declino. Occorre fugarela percezioneche si ha di un’istituzionesostanzialmente funzionaleagli interessi forti(borsa, finanza, multinazionali)mettendo al centrodell’azione politica ciò che costituisce, invece, la base di una reale identità europea: la Storia, l’Arte, la Cultura. Un patrimonio inestimabile, faro di civiltà, che necessita attenzionie l’adozione di politiche concreteche lo valorizzirilanciando, al contempo, l’idea di un’Europa deipopoli, espressione di unità e coesione. È indispensabile, quindi, l’istituzione dell’ “Agenzia Europea per la tutela e la valorizzazione dei beni artistici, archeologici e monumentali” (AEBAAM) con sede in Roma, città universalmente riconosciuta per il patrimonio storico e archeologico rappresentativo di più di 2.000 anni di diverse epoche storiche. Occorre, altresì, intervenire affinchéEurostatescluda i costi di tutela e valorizzazionedei beni artistici e monumentalidai vincoli di bilancio dei singoli Stati, come già avvieneper altre situazioniprese in considerazione da SEC 2010e dal recente Manuale sul Disavanzo Pubblico 2016. Particolarmente penalizzati, infatti, risultano oggi essere i Paesi, come l’Italia, che possiedono un alto numero di beni artisticida tutelaree che, a tal fine, destinano consistenti risorse finanziariediversamente a quanto si possono permettere Stati di più recente Storiache li possono impiegare in altri e diversi investimenti (innovazione) o a salvaguardia del Welfare. A poco vale la considerazioneche suddetti benipossano produrreun rilevanteritorno economicoconsiderando che, oltre certi limiti, l’eccessivo sfruttamento può comprometterne la conservazione. Adottare politiche di salvaguardia darebbe, altresì, senso concreto alla definizione di “patrimonio universale dell’umanità”data dall’UNESCO e permetterebbe, attraverso la stessa edilizia, di rilanciare l’economia degli Stati, con conseguenti immediate ricadute occupazionali, incoraggiando, inoltre, la specializzazione, lo sviluppo e l’innovazionein un settore con potenziali margini di crescita in futuro. Iniziative, insomma, tese a far sì cheStoria,Artee Culturanon siano considerate un peso, ma validi strumenti di crescitacivileed economica, essenziali elementi di identità europea, efficacistrumenti per salvare l’Europadall’Europa.
a.t.