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Ho appena finito di leggere il tuo Cunnutu&Sbirru e ti faccio i complimenti.Lo avevi annunciato come un romanzo ispirato ai film poliziotteschi anni ’70, ma direi che, data la scrittura, lo stile, la strutturazione lessicale, sei più vicino alla letteratura che al cinema. Più Joyce che Merli. La ricostruzione storica diventa veicolo linguistico. Ho riso molto quando ha inserito il CAP nella dicitura dei luoghi. E ho imparato e ricordato un sacco di cose di quell’epoca. Un dubbio: qualche personaggio usa il termine bastardo. Secondo me è un insulto proveniente dai telefilm americani più tardo. Ma posso sbagliarmi. E’ un bel racconto, molto denso. Anche se in qualche punto ho fatto fatica a seguirne il filo per via delle ripetizioni anagrafiche per ogni personaggio. Sono dati che denotano il testo, come ti dicevo, così come le indicazioni sulle armi e le automobili, però forse bastava inserirle una sola volta per capitolo? Non so.Un abbraccione e bravo”. Giacomo Scarpelli