Un teatro al femminile
23. “iO sONO pOPOLO”.
22. “iO sONO lIBERA”. libera-teatro
Alla morte prematura del marito, Libera eredita la gestione di un bar
alla periferia di una non precisata città italiana e con esso una pesante situazione di usura ed estorsione.
21. “sOCIETA’ sOTTO aSSEDIO”. societa-sotto-assedio-3
È il nostro prossimo, venturo futuro che ha trovato una sua nuova dimensione in una società divisa da un muro: da un lato gli “agiati”, pochi ricchi che hanno tutto; dall’altra la gran massa di sbandati, accattoni, che cercano, tra i rifiuti, un modo e una ragione per esistere in attesa di un’ipotetica, fantomatica, im/probabile resa dei conti.
20. “cASA dI bAMBOLE – oVVERO bAMBOLE dI cASA”.
L’universo delle bambole nel quale Barbie e la sua migliore amica, Midge, e la sorella Skipper si muovono, agiscono, vivono. Ma è un mondo del tutto particolare dove finzione e realtà si mescolano, si confondono fino a non riuscire più a distinguere il fatto se si tratta di bambole che vivono o esseri umani che si rifiutano di farlo.
19 “iL bELLO dELLE bAMBOLE”. bambole-bambole-a-6
È il sequel di “Casa di bambole – ovvero bambole di casa”. È passato un anno e Barbie ha altri interlocutori: c’è Biancaneve, c’è la Bratz, ma anche Big Jim e il Principe Azzurro che si crede Amleto. Qualcosa è davvero cambiato oppure è sempre la finzione che ottunde la mente?
18. “nON sONO hAROLD”. non-sono-harold
Harold è in licenza in attesa di tornare in Iraq, ma la sua mente da chiari segni di squilibrio, è sempre lì a combattere una guerra senza prospettiva. Intorno a lui l’affetto di una donna e il cinismo chi cerca di speculare politicamente sulla sua follia senza rendersi conto che la follia è una bomba a lenta ma devastante deflagrazione.
17. “l’oMBRA dI iSADORA dUNCAN” isadora-duncan
16. “dANNO cOLLATERALE” danno-collaterale
Interno di un casolare da qualche parte nel mondo: Iraq, Bosnia, Afghanistan, altro. Quattro soldati sbandati devono cercare di rientrare recuperando le posizioni ma intorno a loro il nemico, invisibile, li assedia. Chiusi all’interno di un casolare, con una donna, vivono l’incubo di una fine annunciata nella sua ineluttabilità ma non in quella della sua dinamica. Come gli indiani di Agatha Christie, finiranno uno dopo l’altro uccisi fino a che di loro non ne resterà uno o una…
15. gETSEMANI – lA nOTTE dI dIO
Maddalena, Pietro e Giuda nella notte dell’ultima cena e del Getsemani. Gesù è nell’orto degli ulivi e i tre si confrontano in quella che sarà una lunga notte. Non è il vangelo, né vuole esserlo. Tantomeno vangelo apocrifo. Solo l’immaginazione che disegna una situazione improbabile e proprio perché improbabile possibile nel suo essere fantasia.
14. “bUIO a sINISTRA – iL nODO dI gORDIO” il-nodo-di-gordio
una ragazza di appena diciotto anni si ritrova a lavorare in un centro per il recupero dei tossicodipendenti. Per lei è un’esperienza dura, difficile, che la costringe a interrogarsi sulla crudeltà del suo passato violento: l’assassinio della madre. Sullo sfondo, inutile dirlo, la tragedia di Novi Ligure.
13. “uLISSE – fUORI dA oGNI tEMPO – oVVERO dELL’iNCONSISTENZA”.
E se Ulisse non fosse stato l’eroe che si tramanda? Se dopo 10 anni di guerra e 10 di girovagare in giro per il mondo, di allora, torna a casa e non trova una moglie e un figlio in trepidazione per il suo ritorno? E se Antinoo non fosse stato un profittatore ma che, anzi, si è fatto carico delle altrui, di Ulisse, responsabilità? E se… ecco, partiamo da questo: “e se…”. Un testo che racconta un’altra storia, un altro Ulisse, un’altra Penelope, un altro tutto.
12. “pIOGGIA sU nEW yORK” pioggia-su-newyork
l’11 settembre con quello che rappresenta: un momento devastante che chiude un’epoca e ne apre un’altra. Un testo, a episodi, che racconta il prima, durante e dopo l’attentato di New York. Con, come filo conduttore, un Woyzeck che non è altro che un uomo che passa la sua esistenza davanti lo schermo di un televisore, uno che rinuncia a vivere e che, proprio per questo, vive quella tragedia attraverso la TV neanche fosse un reality o una fiction TV. Un Woyzeck simbolo del nostro vivere sempre più dissociati dalla realtà intorno anche quando questa assume i connotati di una vera tragedia che esplode proprio sotto casa. Oppure, proprio per questo, si preferisce dissociarsi per evitare ogni implicazione con essa.
11. “l’uOMO nUOVO”
Premio Enrico Maria Salerno 2001
Un giovane criminale ed il carcere. Il suo rapporto con una spietata realtà che tende a schiacciarlo. Un boss che impone il proprio volere come regola del carcere cercando di mantenere l’ordine e la disciplina con l’aiuto del suo braccio destro la cui unica realtà è quella di sopravvivere. Una guardia carceraria che tante ne ha viste e troppe ne ha trascorse. Una giovane sociologa, Veronica, che invece vuole cambiare il mondo, o, magari, più semplicemente, solo se stessa. L’attesa di un’amni-stia che non arriva. Le ansie e la violenza dell’ambiente alla fine esplodono nel fallimento del tutto e, se “L’uomo nuovo” c’è, è tremendamente simile a quello di sempre. Se non peggio…
l’uomo nuovo – testo:
10. “vARIAZIONI sUl tEMA” variazioni-sul-tema
Un giovane, Marco, e il suo talento artistico musicale. L’esame per entrare al Conservatorio. Bernardo che lo deve preparare. Lo scontro che si produce visto il rischio che il giovane corre, a causa delle sue intemperanze, di bruciare il proprio talento. Un talento che proprio Bernardo non poté mai sfruttare, pur avendola, a causa di un grave problema alla cervicale. Francesca, la moglie, una donna profondamente segnata da un aborto che l’ha condannata alla sterilità.
9. “tEMPI mODERNI” tempi-moderni
Premio Flaiano under 35 – 2000
la frenesia di oggi : tutto perde senso nella vana ricerca di gloria,
successo, rivalsa sociale. La ricerca di un modo per riempire il vuoto di una sterile esistenza fino a far dimenticare ciò che in vero ha davvero valore e senso: la vita stessa. A farne la spesa, a pagare lo scotto di tutto è pur sempre l’ “innocente”, proprio come nell’opera di D’Annunzio.
8. “lA cODA dEL tOPO”
Ratto è un giovane ventenne che, a seguito di un incidente di macchina nel quale è morta la sua ragazza, è rimasto cieco. I sensi di colpa, le conseguenze psicologiche di quel dramma lo hanno portato ai limiti del vivere. Accanto a lui, il fratello con la sua ragazza. Quando la situazione sembra potersi evolversi positivamente quando la follia riesplode a devastare ciascuna vita.
7. “pENA cAPITALE” pena-capitale
Premio Speciale teatro di Base UIlt Lazio
Premio Fondi La Pastora per lo spettacolo
un uomo è condannato a morte. Il perché di questo non è dato sapere. Colpevole, innocente: dettagli. Ciò che importa è il dato di fatto di un uomo che sarà messo a morte in nome di disposizioni di legge poste in essere nella logica della vendetta: occhio per occhio….
6. “aRBEIT mACHT fREI”. arbeit
Scritto nel 1999, andato in scena nel 2000, il testo ipotizza un ritorno al futuro: una grave crisi economica (l’attuale) che ci riporta al 1929 quando Wall Street crollò con tutto quello che ne consegui. O ne consegue. O peggio nel conseguirà. Brecht guarda e se la ride.
5. “iL dIO dEL mALE”.
Davanti a un commissario di polizia, un’adolescente è vestita in modo inequivocabile. L’uomo cerca di capire le ragioni che hanno spinto la ragazzina a prostituirsi, ma non c’è solo una ragione. Sono molte di più che affondano le loro radici nella noia, nell’assenza di valori, nell’affannosa ricerca di dare un senso ad un’esistenza ingombra di tutte le contraddizioni di una società, quella contemporanea, vuota di tutto.
4. “tORNANDO a cASA” tornando-a-casa
è la storia di una donna che ha trascorso anni in un bordello di un paese arabo. La sua è la tragica vicenda di una ragazzina occidentale che, all’età di 15 anni, è stata sequestrata, divenendo vittima della tratta delle bianche. La sua caparbietà e voglia di vivere le hanno salvato la vita e, in modo fortunoso, è riuscita a scappare tornando finalmente a casa. Ma il suo non è un vero e proprio ritorno. Del resto, cosa fare? Tornare a casa oppure…
3. “tEUTA – qUELLO cHE aCCADE”
Il Muro di Berlino è crollato. Dall’est arrivano masse di persone disperate che cercano e inseguono il sogno di una vita migliore ma quello che trovano invece è la realtà dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. O sulla donna: la prostituzione. Il che è peggio. Teùta, albanese, è una di queste persone.
2. “sEGUE cOMUNICATO” segue-comunicato
Premio Giuseppe Fava 1998 – Premio Fondi La Pastora 1999 – Finalista Premio Candoni Arta Terme 1997
Segue comunicato: così finivano i documenti che le organizzazioni eversive degli anni 70’ e primi anni 80’ diramavano rivendicando le loro azioni. Una donna, rifugiata in Francia, racconta al figlio adolescente la propria esperienza di militanza in un gruppo estremista rivivendo le fasi di un tragico sequestro di persona al quale ha preso parte. Nel testo l’ombra di Moro e delle trame che, sotterraneamente, agirono per lucrare politicamente in quei tragici anni di piombo e di menzogne.
1. Al principio fu “uNO”:
un uomo vive la sua condizione di “recluso”, di persona che vive rinchiuso in una prigione fatta di ricordi, emozioni, sensazioni, paure. E quella che prevale è appunto la paura. Di vivere.